venerdì 3 giugno 2011

Pagellone finale 2010/2011.

Ragone
Presenze: 7; gol subiti: 19; media gol subiti/partita: 2,71; media voto: 5,82.
Il più giovane del gruppo non ha retto alla pressione e, dopo le dure critiche ricevute in seguito alla pessima prestazione contro l’Autoservice alla settima giornata, è letteralmente sparito di scena. Forse pensava che al Sagres si giocasse solo per divertirsi… errore gravissimo! Di lui si ricordano una buona partita con il Real Schignano, un’eccezionale figura di merda rimediata parlando con Barzagli (“guarda che io ho fatto chimica al Buzzi”, veramente storica) e la scritta a penna “Orco coccoloso” fattagli dalla sua ragazza, indizio che dimostra un carattere non proprio di ferro. Tremarella.
Perla della stagione: di perle al contrario ce ne sarebbero molte (il passaggio all’attaccante degli Warriors alla prima giornata, i riscaldamenti a intensità zero sottolineati dagli urlacci tremendi di Cirelli, il pallone sfuggitogli di mano che ha causato lo sfanculamento di Magi…), ma dato che non siamo così cattivi vogliamo ricordare la bella parata a mano aperta, su punizione dal limite, con cui ha sigillato la vittoria contro lo Schignano.

Sonnoli
Presenze: 16; gol subiti: 41; media gol subiti/partita: 2,56; media voto: 7,37.
Chiamato in fretta e furia per rimpiazzare Ragone, si è ritagliato pian piano un ruolo sempre più importante all’interno della squadra e ha finito per diventare l’eroe della partita decisiva della stagione, il quarto di finale contro il Prato Finish. Da uno che normalmente gioca da boa a pallanuoto nessuno si sarebbe aspettato tanto e la sua riconferma per l’anno prossimo è stata più che meritata, anche perché finalmente è stato trovato un portiere in grado di dare quella sicurezza che mancava da troppo tempo. Ha buone qualità tecniche (grandi riflessi, capacità di guidare la difesa, ottimi rilanci) e delle lacune, specie sui calci di punizione, che dovranno essere limate, ma soprattutto si è segnalato per il carattere molto particolare, rivelatosi con la scenata prima della partita di ritorno con i Mercenari; nessun problema, comunque, perché è noto che i portieri non sono mai del tutto centrati! Raptus.
Perla della stagione: l’intera prestazione offerta nei quarti, senza alcun dubbio. Quella sera ha parato di tutto e di più, con alcuni momenti clamorosi (in particolar modo il colpo di reni sul tiro deviato da Magi), e ha letteralmente portato il Sagres in serie B: scusate se è poco.

Cammelli
Presenze: 25; gol: 10; media gol/partita: 0,4; media voto: 7,15.
L’età avanza e col passare degli anni il suo raggio d’azione è calato, in più gli ordini di scuderia questa stagione lo hanno portato a giocare molto di più nella propria metà campo. Il “The Wall” di Galciana, in ogni caso, ha messo sul piatto un campionato di livello altissimo, contribuendo da par suo a far sì che la difesa del Sagres risultasse la seconda meno battuta del girone. Strepitoso come al solito negli anticipi, che hanno innescato una quantità notevole di contropiedi letali, ha sofferto la presenza di molti attaccanti particolarmente fisici, il genere di avversario che gradisce di meno; grazie all’esperienza e alle indubbie qualità, però, come al solito è uscito spesso vincitore dagli uno contro uno e ha rappresentato più volte una barriera invalicabile per le altre squadre, come nel quarto di finale col Prato Finish nel quale ha respinto addirittura tre tiri di fila. Muro.
Perla della stagione: dopo aver esaltato le sue caratteristiche difensive, non possiamo non ricordare l’eccezionale prestazione con cui ha deciso quasi da solo la partita di andata contro gli Off Limits, uno dei crocevia principali del torneo. Lì si è rivisto lo Scappelli vecchio stile, che ha indossato ancora una volta i panni dei suoi idoli merengues col numero 7 (prima Raul, ora Cristiano Ronaldo) e ha realizzato una tripletta da attaccante consumato.

Molinelli
Presenze: 24 (1 s.v.); gol: 8; media gol/partita: 0,33; media voto: 7,27.
Dopo anni di appannamento e di partite finite con un fiatone degno di un pensionato alle prese con tre rampe di scale, finalmente ha deciso di preparasi come si deve dal punto di vista fisico e ha giocato il suo miglior campionato da diverse stagioni a questa parte. Merito di Magi, senza dubbio, che al rientro dalle vacanze estive (e fino a dicembre, poi è iniziato il lavoro) lo ha sottoposto a sedute di allenamento degne di un campo dei Marines. La fatica fatta tra scatti su salite da capre, ripetute, fartlek e chi più ne ha più ne metta, si è rivelata alla fine ben spesa, visto che è riuscito ad affrontare senza dover ricorrere al pallone ambu anche quelle partite giocate in cinque contati; peccato per l’infortunio che lo ha tenuto fuori per tutti i playoff, ma la sua stagione resta positiva, da vero difensore stile Germania Ovest anni ’70. Teutonico.
Perla della stagione: ha segnato alcuni bei gol (otto totali, in linea con le sue medie realizzative passate), tuttavia il momento decisivo della sua stagione è stato il salvataggio in scivolata sul tiro a botta sicura di un giocatore dei Lobbini del Violo, proprio nel finale di una partita drammatica vinta dal Sagres per 2-1. Col senno di poi, quei due punti guadagnati si sono rivelati decisivi per la conquista della promozione, e quell’intervento ben simboleggia il suo campionato.

Falangi
Presenze: 2; gol: 0; media voto: 6,87.
Tesserato gli ultimi giorni di “mercato” per sostituire Maganzi, come il fiorentino non si è praticamente mai visto. Peccato, perché ha ottime qualità tecniche e sa trovare passaggi non banali dalla difesa… Il problema è che serve gente che venga più di una volta ogni due mesi, e questo non sembra il suo caso (anche se i suoi sono problemi lavorativi). Barrista.
Perla della stagione: la ringambata prima della Finale 3°-4° posto (Cirelli ancora bestemmia).

Maganzi
Presenze: 2 (1 s.v.); gol: 0; media voto: 6,5.
Caso strano, stranissimo, forse il più incomprensibile tra quelli capitati quest’anno. Sempre presente nel precampionato, ha disputato l’intero torneo di preparazione (peraltro utile solo per trovare un po’ di ritmo partita) ed è sembrato coinvolto nel progetto-Sagres, poi è iniziato il campionato vero ed è scomparso. Per lui due presenze, di cui una marginale a causa della condizione fisica a dir poco precaria, l’irreperibilità con cui ha evitato diverse telefonate per capire che fine avesse fatto e, dulcis in fundo, la rivelazione: un infortunio (rimediato quando? Boh) al ginocchio gli ha impedito di proseguire. Avvertire pareva brutto? Enigma.
Perla della stagione: la telefonata finale di cui sopra, peccato che non sia stata fatta in viva voce negli spogliatoi prima di un match.

Magi
Presenze: 26; gol: 27; media gol/partita: 1,04; media voto: 7,44.
Per capire che stagione eccezionale abbia disputato basta solo un dato (perché i numeri non mentono mai, giusto?), quello relativo ai gol segnati: sono 27 in 26 partite, ovvero più di uno ad incontro, un exploit straordinario (che conferma le indicazioni della Summer Cup dell’anno scorso) per un giocatore abituato a finire la stagione con un paio di reti al massimo più di Cammelli. Oltre ai gol, che sono comunque il parametro migliore per giudicare un attaccante (e che sono stati fondamentali per raggiungere la promozione), non bisogna dimenticare le moltissime prestazioni di qualità assoluta che ha saputo regalare nel corso del campionato, sia davanti che dietro; efficace, preciso e concentratissimo quando ha dovuto giostrare da difensore, è stato implacabile al tiro e geniale negli assist nelle occasioni in cui ha giocato nel suo ruolo preferito. L’infortunio al ginocchio non lo ha fermato (è il giocatore con più presenze, avendo saltato solo l’ultima partita) e la sua duttilità è stata utilissima nei match in cui si è dovuto sacrificare in entrambe le fasi. Strepitoso.
Perla della stagione: ha stupito tutti con alcuni gol pazzeschi (il pallonetto da centrocampo agli Warriors, il colpo di testa rovesciato al Montemurlo) e ha giocato partite difensivamente impeccabili, ma il suo zenit è stata la doppietta decisiva nel quarto di finale col Prato Finish. Un gol di astuzia, in anticipo sul portiere, e un altro con un tiro potente e preciso da fuori per condurre il Sagres in serie B.

Barzagli
Presenze: 21 (2 da portiere); gol: 18; media gol/partita: 0,95; gol subiti: 5; media gol subiti/partita: 2,5; media voto: 7,14.
La stagione più vincente della sua carriera non poteva che chiudersi con la promozione, e così è stato. Il numero 8 ha giocato un campionato in linea con i suoi ottimi standard di rendimento, garantendo al solito praticamente un gol a partita (0,95 reti per gara la sua media quasi perfetta) e non facendo mai mancare un costante apporto di generosità, impegno e furore agonistico (talvolta aldilà dei limiti tollerati dagli arbitri). La parola chiave che riassume la sua stagione è però un’altra, adattabilità: in due occasioni ha difeso la porta, per tre quarti dell’anno ha giocato davanti e nel finale è stato provato con successo come difensore, ruolo per il quale ha mostrato buona predisposizione e in cui ha offerto prove più positive del previsto; evidentemente il ritorno alle origini (da giovanissimo giocava dietro), unito alla confidenza col ruolo sperimentata e trovata tra Aurora e Figline, ci ha restituito un giocatore polivalente e che in futuro potrà tappare non poche falle nelle formazioni, spesso ridotte ai minimi termini, del Sagres. Tuttofare.
Perla della stagione: tra i molti i gol pesanti segnati durante tutto l’arco del torneo (Lobbini, Off Limits, Futsal Prato tra gli altri) scegliamo la doppietta alla seconda giornata che ha abbattuto il Real Schignano, storica “bestia nera” e responsabile dell’eliminazione ai playoff dell’anno scorso. Con quella vittoria determinata dai suoi gol, importantissima nonostante il campionato fosse appena iniziato, la squadra ha capito di potercela fare e ha acquisito la convinzione necessaria per arrivare fino in fondo.

Ferraro
Presenze: 6; gol: 11; media gol/partita: 1,83; media voto: 7,83.
Inserito nella rosa del Sagres fin dall’inizio, impegni vari (in particolar modo la sua attività arbitrale) hanno impedito di poter contare su di lui, ma quando è stato chiamato nell’ultima parte della stagione ha saputo integrarsi subito e ha inciso non poco sulle prestazioni della squadra. Centravanti puro, tanto letale in avanti quanto poco propenso ai rientri difensivi, ha segnato molto (11 reti in 6 presenze) ma soprattutto si è rivelato importantissimo per la capacità di tenere palla anche contro un paio di avversari, cosa che ha permesso ai compagni di rifiatare soprattutto nelle ultime, decisive partite, dispendiose dal punto di vista fisico anche perché affrontate spesso in emergenza. Considerando che una tallonite ne ha giocoforza ridotto l’apporto, lo aspettiamo con fiducia ancora maggiore sui difficili campi della serie B. Promessa.
Perla della stagione: impossibile dimenticare le partite spettacolari con l’Autoservice e il Futsal Prato, nelle quali ha realizzato due quaterne, tuttavia troviamo che la rete da posizione impossibile segnata all’Olimpia Tavola sia la fotografia perfetta delle sue qualità. Nonostante la punizione tra traversa e testa del difensore nel giorno dell’esordio sia stata forse più bella, infatti, la sventola di sinistro con cui ha bucato la prima della classe è stata certamente più importante.

Sanna
Presenze: 24; gol: 29; media gol/partita: 1,21; media voto: 6,96.
Stagione in chiaroscuro per il capitano, mai così scarsamente prolifico nella sua decennale carriera di giocatore di calcio a 5. Tra incomprensioni tattiche, condizione fisica sovente non al meglio e una mira che, per usare un eufemismo, non è stata all’altezza della sua fama, il suo bottino finale è stato di 29 gol, cifra che negli anni passati metteva insieme dopo neppure metà stagione; il suo campionato è stato comunque positivo su altri versanti, primo tra tutti quello dell’applicazione difensiva (non lo si era mai visto rientrare e dare una mano al reparto arretrato con tanta continuità), senza peraltro dimenticare il considerevole numero di assist per i compagni. A tratti è stato dominante come nelle giornate migliori, e proprio all’ultima partita ha sfoderato una prestazione davvero notevole, da cui sicuramente dovrà ricominciare dopo essersi messo alle spalle quest’annata non esaltante. Ripartenza.
Perla della stagione: la sua prova migliore è stata senza alcun dubbio quella fornita nel ritorno con il Montemurlo, domato grazie a una sua tripletta di grandissima classe. Quella sera con i suoi tiri improvvisi, letali ancorché scoccati da posizioni improbabili, ha mostrato a tutti di che pasta è fatto; in serie B serviranno partite del genere e servirà il vecchio bomber, quello che tutti abbiamo imparato ad apprezzare.

Cirelli
Presenze da Bister: 21; media voto: 7,29.
Presenze da giocatore: 6 (2 da portiere); gol: 1; media gol/partita: 0,17; gol subiti: 5; media gol subiti/partita: 2,5; media voto: 7,29.
La media-voto delle partite da Bister e quella delle partite giocate coincide: un caso? Crediamo piuttosto che sia la conferma di una stagione eccezionale sotto tutti i punti di vista per il Carletto Mazzone pratese, che (sarà un altro caso?) al rientro sul ponte di comando della squadra ha centrato subito la promozione, proprio come accadde parecchi anni fa quando nome, divisa e campionato erano diversi; insomma, cambiando i fattori il risultato non cambia: l’Airone Azzurro ha restituito organizzazione tattica (ottima la scelta dello schema misto zona-uomo), solidità difensiva e soprattutto ha fatto ciò che ci si attendeva da lui, ovvero ha guidato le operazioni dalla panchina con freddezza e capacità, evitando che i suoi giocatori perdessero la bussola come troppe volte era accaduto senza un allenatore. Quando è dovuto scendere in campo, poi, è stato superlativo: in porta ha fermato i primi in classifica e come giocatore di movimento ha messo a referto un gol, roba da seghe come nemmeno Top Guns. Pornografico.
Perla della stagione: da portiere il tiro libero parato al Montemurlo, da attaccante la rete segnata all’Atletico Bingaccio, da tecnico l’esultanza liberatoria con cui ha festeggiato la vittoria nei quarti e la conseguente serie B. Uno e trino, il mister è stato praticamente soprannaturale per tutto l’anno ed è giusto che i suoi momenti-top siano tre: il numero perfetto.